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In fase d’apertura, voglio essere onesto con voi. Ho smesso di giocare a Resident Evil dopo il quarto capitolo. RE5 e RE6 li ho evitati come la peste. Tuttavia, un paio di anni fa comperai un 3DS ed uno dei pochi giochi presenti al negozio al tempo era proprio Resident Evil: Revelations. Acquistato il gioco e arrivato a casa, misi subito la cartuccia nella console. Il gioco mi piacque, ma odiai l’impossibilità di avere un mouse per mirare come si deve. Gira e rigira, divorai il gioco. Qualche anno più tardi, trovo su Steam la versione HD in sconto e decido di prendere anche questa per rituffarmi in una piacevole avventura, con la differenza che questa volta, ho a disposizione il sistema di controllo definitivo.

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Nelle puntate precedenti…

No, Revelations non è un sequel o un gioco collegato ad altri capitoli della serie. Questo è un gioco con una trama totalmente autonoma, ma ho utilizzato quella frase per la sua struttura “episodica”. La trama, incentrata sull’avventura di Chris, Jill, Parker e Jessica e la scoperta del mistero riguardante la Queen Zenobia, lussosissima nave da crociera riapparsa in mezzo al mediterraneo ed infestata da orrende creature, è raccontata come se si trattasse di un telefilm, in una serie di episodi (12, per essere precisi), andando ad emulare proprio uno show televisivo. Ovviamente il tutto nasce dalla natura portatile del titolo, ma funziona in maniera piuttosto piacevole, permettendo di dividere l’esperienza in base alle proprie necessità. La narrazione appassiona ed il cast svolge egregiamente il suo lavoro, offrendo quindi al consumatore un esperienza particolarmente soddisfacente.

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Gameplay del quarto, esperienza ludica del primo:

RE: Revelations offre un ottimo mix tra il gameplay di RE4 (e quello di RE5) per quanto concerne l’esplorazione (in terza persona con visuale alle spalle) ed il combattimento, ma offrendo tuttavia la sensazione di essere tornati ai tempi del primo capitolo, con chiavi da trovare, enigmi da risolvere ed un ambientazione angosciante e funzionale, portando a galla le stesse sensazioni che offriva Villa Spencer. Il sistema di controllo è stato rivisto per funzionare sulle console e su PC, e così pure l’interfaccia. L’adattamento dai due schermi del 3DS ad un unico schermo è ben riuscito e tutto è a “portata d’occhio”. La difficoltà del gioco è ben calibrata (sono presenti differenti livelli di difficoltà) e le mostruosità che affronteremo, seppur limitate nel numero sono variegate tra di loro, mentre le boss fight sono ottimamente realizzate, anche se nel complesso piuttosto facili . Il resto del gameplay è rimasto intatto e funzionale come lo era su 3DS: esplorazione della nave, la raccolta di munizioni e modifica delle armi e per finire la Raid Mode, simile alla modalità survival degli ultimi capitoli, dov’è possibile ripercorrere vari stage della Story Mode con piazzamento dei nemici e degli oggetti differenti, allo scopo di livellare i personaggi e raccogliere nuovi equipaggiamenti, rimasta invariata sia offline che online.

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Regina del Mare… Ma non del comparto tecnico.

Per quanto Capcom abbia provato a migliorare il comparto tecnico del gioco per portarlo su piattaforme molto più performanti del 3DS, è molto facile vedere come sia un lavoro fatto al risparmio. Sono stati migliorati i modelli poligonali dei personaggi e dei nemici, mentre per le ambientazioni è stato fatto un semplice lavoro di rifinitura ed upscaling, assieme a qualche lieve modifica al sistema d’illuminazione ed effetti particellari. Insomma, il risultato è un prodotto gradevole alla vista, ma non certo il massimo che si poteva ottenere. Nulla da ridire invece sul comparto sonoro, d’ottima qualità a livello ambientale, musicale e vocale. Tutto l’insieme di questi elementi offre un’esperienza capace di immergere appieno il giocatore, specialmente se si dispone di un impianto surround o “alla più sporca”, anche di un semplice paio di cuffie.

Proprio come un telefilm

Per continuare l’analogia con i telefilm, il gioco ha più o meno la stessa durata di 12 episodi di un telefilm, ossia richiede all’incirca 8 ore per essere completato alla prima run. Probabilmente il monte ore può cambiare un pelino in base alla difficoltà scelta, ma 8 ore nel complesso è un buon compromesso tra durata e divertimento offerto. E tutto senza contare il NG+ e la longevità aggiunta dalla Raid Mode, che potrebbe elevare il monte ore di parecchio, portandolo addirittura oltre le 30 nel caso si desideri raccogliere tutti gli obiettivi.

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Il gioco “rivelazione”

Nel complesso, RE: Revelations s’è rivelato una piacevolissima sorpresa. Superiore a RE4, molto più vicino alle origini della saga a livello atmosferico, funzionale a livello narrativo, ludico ed audiovisivo. Certo, chi lo possiede su 3DS non avrà bisogno di ricomprarlo su console fisse, ma per chi non possiede un 3DS ed è un appassionato della saga, ma dispiaciuto della direzione che ha preso di recente, troverà in RE: Revelations un esperienza molto più vicina alle origini della saga, che riesce a soddisfare fan vecchi e nuovi con il suo sapiente mix tra vechio e nuovo.

Voto finale:

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