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Ultimamente, su PC, stanno arrivando vari porting di jRPG. Abbiamo avuto FFXIII poco tempo fa, FFXIII-2 è uscito ieri l’altro, Trails in the Sky e gli Ys son presenti da tempo… La cosa che più ha sorpreso tutti nell’ultimo periodo però è stato l’annuncio (e release relativamente rapida) dell’arrivo di Valkyria Chronicles, la “Sleeper Hit” di Sega su PS3, il nuovo jRPG strategico con fasi in terza persona ed un focus narrativo sulla guerra, in maniera non troppo dissimile dalla Seconda Guerra Mondiale. Ma dall’uscita dell’originale son passati 6 anni, e dopo il porting “discutibile” di FFXIII, le paure per un porting di bassa qualità erano alte. Tuffiamoci dunque ad analizzare il gioco in se, ed il porting.

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A Kiss with History

È piuttosto semplice notare come, nonostante si tratti di una storia che prende parte in un mondo di fantasia, Valkyria Chronicles vada a braccetto con la WWII e vari aspetti di quel periodo storico. Il centro del conflitto è Gallia, uno stato indipendente situato tra la Federazione e l’Impero, in guerra tra loro. Gallia, essendo uno stato pieno di risorse minerarie, viene preso di mira dall’Impero, e da questo incipit, parte la storia della Squad 7, il gruppo di miliziani che ci ritroveremo a guidare lungo il conflitto. Per quanto i personaggi rimangano nel bene e nel male a degli archetipi, ma rimangono piacevoli e interessanti, grazie anche al character development presente. Discorso un po’ differente per i cattivi di turno, tutti relativamente sciapi e piatti, con l’eccezione di uno soltanto. La ricchezza di rimandi e strizzate d’occhio ad eventi e battaglie realmente accaduti non fanno altro che arricchire la cornice narrativa del vidogioco, raccontata al giocatore tramite la “lettura” di un Libro. La versione PC inoltre contiene i DLC della versione console, che vanno ad approfondire alcuni aspetti secondari della trama.

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Una guerra in cui l’approccio tattico è relativo

Il Gameplay di Valkyria Chronicles è relativamente semplice: Le battaglie sono divise in turni, ad ogni turno, giocatore e nemico possono effettuare tot azioni e poi passare il turno, e via così. Sono presenti 5 classi a disposizione del giocatore: Scout, Shocktrooper, Sniper, Engineer e Lancer. Inoltre, sarà possibile utilizzare un carro armato. Una volta selezionata l’unità da muovere (oltre al gruppo principale è possibile prendere altre unità da una lista di soldati tra cui scegliere), l’azione passerà da una visuale strategica (una mappa dell’area che segna la posizione delle unità e la conformazione generale dell’area di battaglia), l’azione passerà ad una fase TPS. Sarà possibile spostare la propria unità lungo il campo di battaglia per eliminare nemici e conquistare le loro basi. È un sistema di base funzionale e sulla carta ben calibrato: ogni classe ha le sue particolarità ed è possibile dare degli ordini extra per ottenere dei potenziamenti temporanei o altri vantaggi di vario tipo. Il problema sorge quando ci si rende conto che due classi sono infinitamente più potenti delle altre (ed una terza classe diventa decente solo verso il mid-game o giù di lì. Scout e Snipers dominano sulle altre classi. Il tank ha relativamente poco senso utilizzarlo e di conseguenza gli Engineer (classi che hanno abilità di supporto per i Tank), i Lancer son situazionali in base alla presenza di Tank nemici o meno e il tutto si può risolvere in maniera relativamente facile ed indolore con un’accoppiata Sniper-Scout: Scarico il caricatore del cecchino per eliminare alcune unità, corro come un pazzo con lo Scout verso l’obiettivo.

Una volta completata la missione, si otterranno denaro ed esperienza in base al risultato ottenuto. La nostra prestazione in battaglia viene valutata secondo il numero di turni impiegati per completarla. Con denaro ed esperienza potenzieremo inostri equipaggiamenti e il nostro livello. Una volta raggiunto il livello 11, le nostre classi passeranno ad “Elite” ed otterranno abilità secondarie (lo Scout sarà dotato di un Lancia Granate, i Shocktrooper di Lanciafiamme ecc…) creando un minimo senso di progressione dei personaggi, perché il livello è relativamente “irrilevante”, in un certo senso.

La difficoltà è tendente verso il medio-basso, con poche battaglie che richiedono un vero e proprio utilizzo di profonde capacità tattiche, ma è presente tutta una serie di sfide extra per chi vuole provare a mettersi alla prova.

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Port Report

Partiamo subito con una discussione rapida sul lavoro effettuato durante la fase di Porting. A differenza di FFXIII, ci troviamo davanti ad un lavoro ben effettuato: Supporto per risoluzioni multple, Framerate prefissabile o adattabile alla Refresh Rate dello schermo, VSync, supporto Full Screen o Finestra. Il gioco non presenta problemi di sorta a parte un bizarro bug di “sfondamento” delle pareti in uno dei capitoli verso la fine del gioco, ma nulla che lo trasformi in ingiocabile o rovini l’esperienza. Insomma, un lavoro totalmente diverso da quello effettuato da Square-Enix con FFXIII (e pare pure FFXIII-2, ma è una storia per un altro giorno). Inoltre, i caricamenti ed i salvataggi sono fulminei. Una scheggia totale.

Graficamente… Beh, il gioco è invecchiato bene, perché, sfrutando il CANVAS Engine ed il Cel Shading, maschera bene l’età grazie allo stile “Fumetto su tela”, e guadagna parecchio da risoluzioni superiori ai 720p nativi. L’unico neo sono i filmati a 720p, che potrebbero risultare sgranati su alcuni monitor con risoluzioni superiori.

Il comparto sonoro si difende bene: Doppiaggio JAP/ENG di ottima qualità (parlo di quello ENG), colonna sonora piacevole ed effetti sonori nella norma.

 

25 ore di passione

La versione PC, sulla quale ho completato la trama principale ed un po’ di attività secondarie, segna, al Clear Data, qualche minuto in meno di 25 ore. Considerando la presenza di un NG+, DLC, Post-Game ed altro, è possibile arrivare a 40, se non più ore totali per completare il tutto, ancora di più se si punta al perfezionismo. Un monte ore “apparentemente basso”, ma dal mio punto di vista, equilibrato il giusto ed adatto ad ogni sorta di giocatore.

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Buone nuove da Gallia

Giunti alla fine, è facile concludere come il porting di Valkyria Chronicles (diventato un Top Seller bello pesante su PC) offre al giocatore tutto quello che un buon porting deve offrire. Abbiamo n gioco di buona fattura nonostante qualche piccolo neo, un monte ore adeguato, una trama piacevole e contenuti a valanga. E se si considera il prezzo budget a cui viene venduto, non si può far altro che augurarsi che il futuro degli jRPG su Steam sia roseo come qusto porting.

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