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Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… MMM… No, ho sbagliato introduzione. Riproviamo: Tanto tempo fa, in una Liberty City pixellosa e con visuale a volo d’uccello, nasceva un brand, un brand che col tempo sarebbe divenuto conosciuto a qualsiasi gamer, casual o meno che fosse.

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Sto parlando di Grand Theft Auto, e in questa prima parte di una retrospettiva multi-articolo e multi-autore, andremo ad osservare proprio la nascita della saga, con i primi due capitoli (e mezzo), che hanno segnato l’inizio di un lungo, fortunato franchise amato da tutti.

Grand Theft Auto:

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Correva il 1997, quando DMA Design (ora nota ai più come Rockstar North), lanciava sul mercato il suddetto titolo, per l’epoca rivoluzionario. All’inizio del gioco, si sceglieva uno tra 8 personaggi disponibili (4 uomini e 4 donne, ma non c’era alcuna differenza a livello di gameplay) e ci si tuffava a Liberty City (a mia memoria, questa particolarità è stata aggiunta in seguito con del retconning), iniziando come dei teppisti di strada e via via scalando le vette della città, per poi passare a quelle successive, ossia Vice City e San Andreas (vedi sopra, probabile retcon pure qui). Il gameplay era molto semplice e nemmeno troppo differente da quello attuale: si affrontavano vari set di missioni di crescente difficoltà, si cerca di scappare dalla polizia, si giocazzeggia, ovviamente nei limiti offerti dalla bidimensionalità del titolo e si cerca di raggiungere il punteggio necessario per arrivare alla città successiva.

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Il gioco piacque al pubblico (Best Seller in UK) e alla critica (con qualche riserva sul comparto grafico), creando di fatto un nuovo genere videoludico. Non fu una sorpresa quando venne annunciata un’espansione (eh, all’epoca c’erano le espansioni, altro che DLC con 2-3 cosette in croce), questa volta ambientata nel mondo reale.

Grand Theft Auto London: 1969-1961:

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No, l’ordine cronologico è giusto. Ma ci arriverò poi. GTA London 1969, com’è deducibile dal titolo, è ambientato a Londra, con tanto di riferimenti geografici e linguistici, ed è il primo ad introdurre un personaggio “canon”, tale Sid Vacant, criminale al lavoro per i Crisp Twins, una banda locale. A parte l’ambientazione realistica e l’introduzione di piccole “cut-scene” durante la (minimalistica è dir poco) “trama”, il gioco si comporta esattamente come l’originale. Visto l’enorme apprezzamento (anche in questo caso, e non c’è da chiedersi il perché, in UK), in seguito venne rilasciata “l’espansione dell’espansione”, GTA London 1961, con nuove missioni e nuovi veicoli, consolidando ulteriormente il successo della serie.

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Grand Theft Auto 2:

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Come poteva non uscire un sequel? Suvvia, a DMA Design ormai era chiaro che GTA fosse una serie che “It Prints Money!”. A brevissima distanza dalla release di GTA London (sempre nel 1999), DMA Design (si, presto cambierà nome in Rockstar, tranquilli) molla sul mercato la “bomba” GTA 2. Il sequel, di cui a causa d’informazioni discordanti, non è ben chiaro il setting temporale, è ambientato in una generica “Anywhere, USA”. Le principali differenze con il predecessore sono due: l’introduzione della divisione in distretti, che da GTA 2 in poi accompagnerà ogni capitolo della saga e delle bande rivali (idem con patate). Il gioco in tutto presenterà 7 gruppi criminali, suddivisi in due per zona più un singolo gruppo “onnipresente”. Lavorare per il gruppo A comporterà l’ira ed il disprezzo del Gruppo B, ecc… ecc…

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Graficamente, il gioco ha fatto dei passi avanti non piccoli rispetto al predecessore, migliorando la risoluzione, gli effetti grafici ed inserendo la possibilità di giocare in due periodi della giornata differenti: Giorno o Notte. Non c’è un ciclo che li alterni, ma grazie a questa possibilità, è possibile vivere “Anywhere” sia di notte che di giorno, come più ci aggrada e goderci tutte le chincaglierie grafiche che il gioco presenta.Se viste oggi, ovviamente fanno sorridere, ma per l’epoca queste erano cose assai innovative.

La prima parte di questa retrospettiva si conclude qui, l’idea è quella di coprire una generazione alla volta, anche perché espandendosi, i GTA ci danno maggior materiale di cui parlare e analizzare. Spero che questa prima introduzione vi sia piaciuta e che v’invogli a recuperare e giocare i primi GTA, sperando che vi divertano tanto quanto hanno divertito me.

Nella prossima parte, andremo a coprire il passaggio al full 3D della serie e i titoli della generazione PS2. Restate sintonizzati!

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