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Oggi inauguriamo la rubrica dedicata al mondo “Retro”, ed è con gran piacere che m’appresto a recensire uno dei giochi più significativi della mia storia videoludica: MediEvil.
Correva l’anno 1998, gli “anni d’oro” della Playstation e della ribalta dei videogames. SCEE Studio Cambridge se ne uscì con questa nuova IP: “MediEvil, a gothic tale straight from the grave” che subito destò grande curiosità nel pubblico e nella critica. Lo stile e la caratterizzazione di Gallowmere e dell’avventura di Sir Fortesque rapirono i giocatori d’ogni età, MediEvil venne premiato al Gaming Expo annuale come “Best Playstation Game” e largamente promosso da tutte le principali testate trattanti videogaming. Il gioco fu un successo, all’epoca me ne innamorai, adorai le sue tinte horror e fantasy unite da toni goliardici e personaggi estremamente simpatici, le musiche perfettamente adatte al concept del prodotto, l’immersione che seppe regalarmi; insomma, MediEvil è uno dei miei titoli preferiti di tutti i tempi, non potrei dare il via alla rubrica in modo migliore.

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La Leggenda di Sir Daniel Fortesque

Sir Daniel Fortesque viene ricordato come l’Eroe di Gallowmere: portò la pace nella contea sconfiggendo Zarok, il negromante che ambì al trono di Re Pellegrino resuscitando un esercito di morti. In qualità di capitano della guardia reale, Fortesque guidò i propri cavalieri nella più grande battaglia che Gallowmere conobbe ed uccise lo stregone, i racconti del suo coraggio vengono narrati e cantati ormai da oltre un secolo…tuttavia, non è andata proprio così.
Zarok è vivo, Sir Daniel in verità fu il primo a cadere in battaglia, colpito all’occhio da una freccia durante la carica e per questo esiliato dal Salone degli Eroi! Con l’aiuto delle “arti oscure”, il perfido stregone sta premeditando una nuova marcia per conquistare Gallowmere, inconscio che i suoi stessi incantesimi hanno resuscitato anche lo spirito vacante di Fortesque: bramoso di una seconda chance per rivendicare la sua memoria, sconfiggere una volta per tutte Zarok ed accedere finalmente al Salone degli Eroi.

Il caldo benvenuto riservato a Sir Daniel Fortesque.

Il caldo benvenuto riservato a Sir Daniel Fortesque.

L’esplorazione della contea viene accompagnata dall’evolversi della trama, quest’ultima non spicca certo per originalità, ma è straordinariamente supportata dalla caratterizzazione di Gallowmere e tutto ciò che la abita. Il protagonista, Sir Daniel Fortesque, deve dimostrare il suo valore per diventare come la leggenda lo descrive: un vero eroe; perciò, conta del supporto degli eroi di Gallowmere, i quali gli doneranno preziosi consigli, armi ed abilità per esser sempre più all’altezza del suo nome – questo aspetto viene approfondito attraverso la meticolosa esplorazione di ogni location, al fine di riempire il Calice delle Anime, moneta di scambio per accedere al Salone degli Eroi.
Se Sir Daniel è il protagonista, Gallowmere non può che essere la co-protagonista. Dal cimitero al campo delle zucche, dal villaggio addormentato al veliero fantasma, passando per il manicomio e la foresta incantata: ognuno dei 22 livelli di MediEvil si dimostra assolutamente intrigante e ben realizzato. Il folklore medievale fa da sfondo, la tinta horror è il contorno dello spirito fantasy che si mescola con uno stile simpatico ed estremamente accattivante, mai banale o riciclato in tutto l’arco dell’avventura.

Un fendente rotante con la spada per affettare due zombie in un colpo.

Un fendente rotante con la spada per affettare due zombie in un colpo.

MediEvil è un platform 3D con forti elementi hack ‘n slash. L’approccio al gioco risulta differente a seconda della tipologia d’armi che prediligiamo fra le ossute braccia di Sir Daniel: spada e scudo, martello, balestra, arco, fino alle divertenti cosce di pollo, la magica saetta o, in mancanza di risorse, il braccio stesso del cavaliere! Poca la componente strategica in duello: le armi a distanza vengono utilizzate attraverso un sistema di puntamento semi-automatico, mentre per quelle da combattimento ravvicinato vi sono due tipologie di combo – rapida e continuata, oppure “caricata” per sfoderare la massima potenza. Le sfide più impegnative sono rappresentate dai vari boss, per i quali è richiesta tattica e comprensione dei punti deboli.
I livelli sono intriganti ed articolati, spesso soggetti alla risoluzione d’enigmi ed alla scoperta di segreti, progrediscono seguendo uno schema di raccolta d’oggetti necessari per lo sblocco di passaggi, cancelli, porte, ecc. Dalla worldmap è possibile tracciare i nostri progressi verso la tana di Zarok e controllare i Calici: l’uccisione di nemici comporta la raccolta di anime necessarie a raccoglierli, elemento secondario che risulterà utile nella battaglia finale, quindi da tenere in conto.

L'ambito Calice delle Anime al centro del Salone degli Eroi.

L’ambito Calice delle Anime al centro del Salone degli Eroi.

Graficamente, MediEvil è in linea con le produzioni dei tempi e non spicca certo per qualità tecniche quanto per il design originale e pienamente azzeccato. Il limite maggiore è dato dalla telecamera, anch’essa semi-automatica, spesso ostacolo nell’esplorazione e in battaglia per via della difficoltosa gestione; non è raro avere cadere in un burrone per  colpa della visuale frontale o decentrata, oppure trovarsi in difficoltà con un nemico perché impediti dalla corretta prospettiva. L’aspetto sonoro è invece uno dei più riusciti: Paul Arnold ed Andrew Barnabas, in arte Bob & Barn, hanno compiuto uno straordinario lavoro regalando a MediEvil uno soundtrack “al bacio”. Alcuni motivetti non mi sono mai usciti dalla testa a distanza di anni, così come gli effetti sonori, sono veramente dei punti di forza importanti della produzione.

Poveri abitanti di Gallows, sotto il sortilegio di Zarok sono come marionette.

Poveri abitanti di Gallows, sotto il sortilegio di Zarok sono come marionette.

MediEvil è un gioco senza tempo. L’avventura di Sir Daniel Fortesque e la contea di Gallowmere sono qualcosa in grado di far tornare bambino chiunque: il peso degli anni si vede soltanto graficamente, il titolo risulta tutt’oggi validissimo e, anzi, migliore di tantissimi altri giochi odierni. Complice l’unicità ed indubbiamente il genere, mai evoluto o significativamente cambiato se non per quanto riguarda le componenti tecniche, mi ci sono talmente affezionato tanto da rigiocarlo ciclicamente nel corso degli anni.
Complimenti a SCEE Studio Cambridge, m’inchino all’ottima fattura del loro lavoro.

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