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Dopo un esordio non perfetto, ma tutto sommato accettabile di FFXIII su PC, tocca passare alla seconda parte della “XIII-logia”. E… non è un bel passaggio, ad onor del vero. Sono presenti alcune piccole migliorie in risposta alle critiche dei fan, ma nel complesso non ci troviamo davanti ad un titolo valido quanto il predecessore. Andiamo a scoprire perché.

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Tre anni dopo…

Final Fantasy XIII-2 si svolge tre anni dopo la conclusione della precedente avventura, con la popolazione di Cocoon ormai trasferita su Pulse. Tuttavia, come la sequenza d’apertura ci mostra, qualcosa non va. Lightning si trova in un luogo sconosciuto, impegnata a combattere un losco figuro. Ah, se fosse stato quello l’argomento ricoperto dal gioco… Invece no. Ci troveremo ad impersonare sua sorella Serah, l’unica ad essersi resa conto della scomparsa di Lightning, che in seguito all’arrivo di Noel, giovane cronauta, parte per andare a spasso nel tempo e nello spazio, lungo un’avventura che per buona parte risulta piuttosto noiosa e priva di spessore. Si risolleva un po’ nella parte finale, e la conclusione m’ha lasciato desideroso di metter le mani su Lightning Returns per vedere come la trilogia andrà a concludersi, ma nel complesso ci troviamo davanti ad una storia senza mordente e priva di un cast capace di sorreggerla e per nulla caratterizzato.

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Gameplay, che ti hanno fatto?

A grandi linee, il gameplay di FFXIII-2 è simile a quello di FFXIII, ma sono state apportate alcune differenze che hanno annientato la difficoltà e ridicolizzato l’ottima idea dietro al Crystarium ed il Paradigm Shift. Gli unici due personaggi umani che controlleremo sono Serah e Noel, il terzo Slot sarà occupato da… Mostri catturabili. E non ci trovo nulla di male, essendo un amante del Monster Catching. Il problema è che il gioco non sprona più di tanto a variare le creature in nostro possesso, considerando che è possibile prendere relativamente presto dei mostri che ci si può portare dietro senza problemi fino al termine del gioco. Il Crystarium è ancora diviso a Stage, ma non ci sono più Hard Cap durante lo svolgimento della trama, e completare lo stage permette di scegliere tra vari bonus come un bonus alla potenza dei ruoli, una barra ATB extra, o sbloccare un nuovo ruolo. Tutto ciò porterebbe a pensare “Bello, ci si può sbizzarrire nel personalizzare”, se non fosse che volenti o nolenti, è possibile arrivare a fine gioco con il Crystarium completato o quasi senza nemmeno fermarsi a farmare esperienza, e il 90% delle battaglie (boss inclusi) si può risolvere con dei Paradigm banalissimi. Si perde l’enfatizzazione che FFXIII aveva dato all’utilizzo dei buff/debuff ed alla scelta di ruoli adeguati. L’esplorazione è… “migliorata”. Le aree son più vaste, ma complice la struttura del titolo, sono ripetitive, ma soprattutto, sono praticamente vuote. C’è qualche NPC, qualche side quest, ma… non ha senso che siano così vaste, considerando la struttura in ogni caso lineare del titolo. Side Quest… Beh, diciamo subito che la versione PC arriva con tutti i DLC (ranne quelli esclusivi di EA, Ubisoft ed altre robe su licenza della versione console), quindi abbiamo gli episodi narrativi extra, tutti gli scontri del colosseo e praticamente tutti i costumi per Serah, Noel e Mog.

Non negherò che comunque alla fine il gioco m’ha più o meno divertito e nel complesso funziona, ma è un passo indietro rispetto al predecessore sul fronte ludico.

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Comparto tecnico…”Bizzarro”

Partiamo anche qui senza troppi giri dalla qualità del porting. Sebbene il gioco offra di partenza qualche opzione grafica… Gira peggio del predecessore. L’engine è lo stesso, il team che s’è occupato del porting è probabilmente lo stesso, ma… il gioco non è capace di mantenere un frame rate costante. Non è un problema di PC, ma è proprio l’ottimizzazione a mancare. Al chiuso, all’aperto, in battaglia, il frame rate balle come diamine vuole lui. Per avere un’esperienza stabile mi son trovato costretto a bloccare i FPS massimi a 30, cosa che ha permesso di usufruire di un’esperienza priva di rallentamenti. Inoltre, a forza di voler allargare le ambientazioni, è conseguito un calo nella qualità delle texture di queste ultime, che risultano più sciape e scarne.

Per il resto, guardando alla direzione artistica, beh, anche qui l’ho trovata inferiore a FFXIII, seppur non di molto. Non mancano location belle da vedere, però in generale, si avverte che son state curate meno rispetto al predecessore, nonostante siano più variegate e colorate. Grosso taglio alla quantità di filmati in CG a favore di filmati in-engine, cosa che fortunatamente alleggerisce il pacco, dimezzato rispetto a FFXIII.

Il comparto sonoro è… “un trip”. La colonna sonora è un misto di composizioni più o meno atroci o geniali, orecchiabili o da mettersi i tappi nelle orecchie. Detto in tutta onestà, datemi un po’ di quello che si son fatti i compositori. Doppiaggio inglese di qualità, presente anche la lingua giapponese.

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Sarà XIII-2, ma dura la metà

Ricordate la famosa frase “FFXIII diventa bello dopo le 20 ore?” Ecco, 20 ore è più o meno la durata della main story del sequel. Personalmente, dedicandomi ad un po’ di Side Quest, son arrivato al Clear Data con 25 ore scarse. Mi sto dedicando al post game per prendere l’ultimo Fragment e sbloccare il Secret Ending e sono appena sopra le 50. Insomma, dove FFXIII concludeva la sua trama, FFXIII-2 è già spremuto al 100% o quasi. Da un lato la cosa potrebbe piacere, dall’altro no. Personalmente son contento che durasse poco, più che altro per sbloccare i contenuti del post-game e potermi quindi buttare nel colosseo ad affrontare Gilgamesh, Ultros e compagnia.

Un sequel inferiore

Tirando le somme, la percezione personale di FFXIII-2 varia da persona a persona, ma cercando di esser oggettivi, nel suo voler mettere pezze ai difetti del predecessore è riuscito solo ad uscirne come una sorta di “insieme” senza una precisa identità, con elementi aggiunti “giusto per”, ma non raffinati o sistemati come si deve. Il tutto ovviamente si accompagna con una trama deludente ed una difficoltà assente.

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