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Resident Evil (Biohazard in Giappone) è una di quelle serie che, sin dal suo debutto nel 1996, è poi arrivata con il passare degli anni a espandersi sempre più con una varietà di sequel, spin off e remake. Il fanbase è ormai spaccato in due perfette metà: da una parte i fan di vecchia data che guardano ogni new entry del franchise con astio e scetticismo, dall’altra quelli che hanno accolto l’evoluzione dell’originale survival horror nella sua versione più action. È indubbio che il franchise abbia presentato nel corso degli anni dei capitoli a dir poco discutibili (vedi i vari RE: Dead Aim, Gun Survivor, Gaiden e lo stesso RE6), altri invece sono arrivati addirittura a toccare un genere spessissimo ignorato, quale quello del Rail Shooter.

È il caso di Resident Evil: The Umbrella Chronicles, rilasciato nel 2007, e del suo “sequel” Resident: Evil The Darkside Chronicles, rilasciato nel 2009. Entrambi ripercorrono gli eventi dei titoli più famosi della saga, con grafica rinnovata (ma anche riciclata) e soundtrack remixate, ma la vera domanda è: riescono a regalare le stesse emozioni di quei vecchi titoli in chiave Shoot ‘em up?

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The Umbrella Chronicles. Tutte le domande cui non cercavate risposta
Ben otto anni fa, Capcom proponeva su Nintendo Wii (una console che al tempo spopolava) il primo di questi due esperimenti. The Umbrella Chronicles copre inizialmente il capitolo prequel al Resident Evil originale, Resident Evil 0, continuando poi cronologicamente con il primo e il terzo, infine offrendo al giocatore un capitolo del tutto esclusivo.

Sebbene UC debba ripercorrere gli eventi dei giochi originali fedelmente, spesso fallisce nell’intento rimuovendo alcuni personaggi da particolari situazioni (niente Barry Burton? Eresia!) o ponendoli in tutt’altra.

Analizzando il lato narrativo del gioco, come il titolo suggerisce, sfondo di tutti e quattro i filoni narrativi è l’Umbrella Corporation, sinistra organizzazione famosa nel franchise per utilizzare il suo ruolo di azienda farmaceutica di fama mondiale come facciata per lo sviluppo delle cosiddette B.O.W.s . Il ruolo di Albert Wesker, antagonista principale della saga, sarà qui approfondito e alcuni dei misteri lui riguardanti (sebbene quelli meno interessanti), svelati. Se vi siete mai chiesti come Wesker sia sopravvissuto all’esplosione della villa Arklay nel primo capitolo, in Umbrella Chronicles troverete, per quanto semplice e insoddisfacente, una risposta. Il nuovo capitolo che vede Wesker, nonché i famosi Chris Redfield e Jill Valentine, tentare di eliminare l’ultima base dell’Umbrella non aggiunge particolare valore alla continuità della serie. Apprezzabile è invece la riproposizione del capitolo extra presente in RE2 (the 4th Survivor), con protagonista il famoso mercenario Hunk.

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Essendo entrambi i titoli due Rail Shooter, c’è poco da dire in quanto a gameplay. Il gioco può essere affrontato in single player ma anche con un secondo giocatore (in effetti spesso risulterà più divertente avere qualcuno con cui giocare), scorre su eventi scriptati, i mostri che appaiono sullo schermo saranno i più famosi della serie e raramente il capitolo, diviso in missioni, vi permetterà di decidere un percorso in alternativa ad un altro.

Per rendere il tutto un po’ più originale, Capcom ha aggiunto la possibilità di collezionare altre armi, o fascicoli e oggetti famosi della serie che potranno poi essere consultati e osservati negli archivi. Questi collezionabili saranno spesso nascosti dietro quadri, piante e quant’altro e per essere raggiunti basterà sparare qualche colpo. Questa piccola chicca aggiungerà un pizzico di divertimento al tutto, non permettendo ai giocatori di resistere all’idea di sparare a ogni cosa che appaia sullo schermo.

Finita la missione riceverete dei punti che potranno essere poi impiegati nel potenziamento dell’equipaggiamento.

La soundtrack di Umbrella Chronicles è uno dei punti meno attraenti del gioco. A differenza del sequel, nessun vecchio pezzo è stato riproposto dai vecchi capitoli e, eccezion fatta per la theme misteriosa e orecchiabile del menù iniziale, nessun altro pezzo è particolarmente memorabile.

 

The Darkside Chronicles. Perché un vero e proprio remake del 2 e Code Veronica costavano troppo.

Un gran numero dei membri del fanbase di Resident Evil, si trova spesso d’accordo nell’identificare nel secondo capitolo e nello spin off Code Veronica, i due migliori titoli della serie. A distanza di un paio d’anni dal rilascio di Umbrella Chronicles, Capcom fu quindi incoraggiata a rilasciare una sorta di sequel spirituale, andando a ricoprire i restanti capitoli inesplorati in chiave Rail Shooter.

The Darkside Chronicles copre infatti proprio RE2 e Code Veronica e, nuovamente, un terzo esclusivo, Operazione Javier, con protagonista Leon S. Kennedy e Jack Krauser. Sarà proprio Leon la figura narrante degli eventi di gioco.

Laddove il marketing di UC non fu proprio degno di tale nome, Capcom rese subito chiaro che questo Rail Shooter sarebbe stato decisamente più appetibile del suo predecessore, rilasciando sin dai trailer sbirciate a riviste scene storiche dalla saga e soundtrack remixate, nonché un’edizione speciale del gioco con supporto per il Wii Motion a forma di mitra.

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In fatto di gameplay, The Darkside Chronicles ripropone tutto ciò che aveva già presentato il predecessore, riuscendo però a rendere l’azione sullo schermo più veloce e scorrevole e, laddove Umbrella Chronicles soffriva per una colonna sonora del tutto anonima, qui il giocatore riuscirà a sentirsi più partecipe ad epiche boss battles contro i vari abomini genetici proprio grazie alla potenza delle musiche. Pezzi remixati (Alexia’s Theme), ma anche nuovi (quali Sorrow) incrementano sul serio la qualità generale del gioco. Dei tre capitoli giocabili, ne è previsto in realtà anche un quarto extra, che purtroppo è esattamente identico al terzo, ma giocato dal punto di vista di Jack Krauser (che pigroni quelli della Capcom eh?). Operazione Javier aggiunge un pezzo di storia interessante, che si ricollega davvero bene agli elementi già affrontati in Code Veronica.

 

Concludendo:

Se Umbrella Chronicles non era stato degno della vostra attenzione, The Darkside probabilmente l’avrà almeno stuzzicata.

Nessuno ha mai espresso interesse nel vedere una delle sue serie preferite trasformata in Rail Shooter, ma c’è da aggiungere che quanto meno Capcom è riuscita a dare un po’ di nuova linfa ad un genere che non ne vede spesso. Entrambi i giochi sono disponibili anche su PSN ormai da qualche mese, a basso prezzo. Se siete stati fan della serie, o se avete perso qualche capitolo strada facendo, i due Chronicles potrebbero divertirvi quanto basta.

Voto finale:

4