Recensione – Final Fantasy X HD (PSVita)

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Oh, Final Fantasy X, “croce e delizia” della Fanbase. Amato, odiato, non c’è molto da dire sul titolo a livello di storia che sia sconosciuto ai più. Primo per PS2, primo con doppiaggio, yadda yadda yadda. E siamo arrivati ad oggi, dove la gente ancora aspetta un remake decente di FFV, FFVI e FFVII, ed invece s’è beccata FFX e FFX-2, la trilogia dei FFXIII su PC, FF Type-0 su PS4 e Xbob One (e su quest’ultimo nulla da dire) e presto un re-remaster di FFX e FFX-2 su PS4. Baboh. Datemi FFXII International HD, per cortesia.

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This is my story

Frase che chiunque riconosce, “This is my story” dev’essere anche quello che il writer deve aver detto ai piani alti, minaciando di non produrre altro. Ed il risultato si vede. Un FF che prova ad esser differente, desideroso di affrontare nuove frontiere come il dualismo della religione ed altro, ma purtroppo lo fa in maniera goffa, infantile e povera di nuove idee, colpi di scena ben strutturati (aka: telefonatissimi) o grossi momenti di Pathos. Di persè, la semplicità della trama non sarebbe un problema, ciò che la rende insopportabile è il cast. Il cast è semplicemente un disastro, complice uno script dei dialoghi ed una sequela di scene vergognose. Da Tidus a Rikku, tutto il cast è un’accozzaglia di cliché e ruoli monodimensionali, che, invece di arricchire, svilisce. Potrei mettermi qui e citare un esempio di titolo praticamente contemporaneo a FFX che tratta lo stesso argomento, ma lo fa bene, ma preferisco tenere la cosa “da parte” ed occuparmene in un’altra recensione. Insomma, è una storia che può piacere da adolescenti, ma che, una volta osservata con un po’ d’onestà intellettuale, crolla come un castello di carte sotto la Bora di Trieste.

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Combattere a turni e crescere su binari

Sul piano ludico, FFX offre un’esperienza discreta. Una progressione lineare, un sistema di sviluppo su binari e con dei blocchi predisposti ed un battle system “fuori dai canoni” della saga. Aspetta… Dov’è che ho già visto una cosa del genere, ma in quel caso tutti erano con i forconi e le torce in mano, pronti a dare fuoco alla sede di Square-Enix… Mah, chissà. Già. Chissà perché in FFX piace, ma in un altro titolo da me già recensito, non piace. Baboh. In ogni caso, nella sua semplicità, il lato ludico funziona. I combattimenti sono classici combattimenti a turni statici, (non a caso correggono il tiro con FFX-2), con 7 personaggio giocabili e la possibilità di effettuare cambi dei personaggi al volo durante gli scontri. Lo sviluppo avviene tramite al Sphere Grid, un binarione gigante lungo il quale i personaggi son piazzati in zone differenti che rispecchiano il loro “Job”. Non sono dei Job veri e propri, ma son semplicemente i classici archetipi ludici: spadaccino agile e veloce, il tank, la maga bianca, la maga nera, ecc… Siprosegue lungo la trama attraversando corridoi su corridoi, per arrivare ad una pianura enorme e poi di nuovo corridoi su corridoi. C’è qualche minigioco, ma son inutilmente lunghi e/o stupidi. 

Nel complesso funziona, ma non brilla, non innova, niente di niente. Si limita a fare il suo.

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Quando l’OLED non basta

Ok, il lavoro tecnico sul remaster è accettabile, ma quella figata nota come schermo OLED non bata a nascondere i difetti del gioco, che per ovvie ragioni) sono gli stessi dell’epoca: compenetrazioni poligonali, cali di frame rate (per qualche ragione oscura lockato a 30), e in generale, pesante riutilizzo di texture, di qualità discreta e dei modelli nemici. Il comparto sonoro viene preso di peso dall’originale, viene remixata qualche traccia e via. Insomma, un lavoro alla “pesaculo”, fatto con l’intento di spendere il meno possibile.

 

Le 35 ore più lunghe della mia vita

FFX offre una longevità che come sempre, in ambito jRPG, varia in base alla bravura. La partita “from start to finish” m’è durata circa 35-36 ore, ma chi si trova ad affrontarlo per la prima volta potrebbe tranquillamente mettercene 40. La mole di contenuti extra permette di lievitare la longevità oltre il doppio se non di più. Insomma, per i completisti, il gioco porterà via un bel gruzzolone di ore. Il problema che sto riscontrando (sto prendendo tutti i trofei, ma è una “punzione” che collego al Buyer’s Remorse, di cui parlerò in un articolo a parte) è che grindare ad nauseam nel post game è meno noioso rispetto alla trama. Quando un’attività intrinsecamente noiosa annoia meno della trama, c’è qualche problema grosso alla base del tuo prodotto.

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Pessimo all’epoca, pessimo adesso

Non c’è “botox” che tenga. FFX era un pessimo titolo all’epoca, e rimane un pessimo titolo al giorno d’oggi. Consigliato a chi vuole vedere come non sviluppare un jRPG.

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